Il potere di creare e dominare il fuoco è forse la cosa che, più di ogni altra, ci distingue dagli animali: Ma come fare per riuscire sempre ad accenderlo?
Se siete stati nei boyscout, sapete sicuramente come accendere un fuoco in qualsiasi condizione atmosferica e praticamente ovunque, ma se non siete mai stati giovani marmotte, allora, far crepitare le fiamme per riscaldarvi in campeggio e arrostire marshmallows, fare un romantico falò in spiaggia, accendere un vecchio camino o solo bruciare le erbacce estirpate dall’orto, potrebbe essere davvero un grosso problema senza l’ausilio di fiammiferi, accendini o della magica “diavolina”…
Eppure anche gli uomini delle caverne hanno iniziato in qualche modo! Questo non significa sfregare semplicemente insieme due bastoncini o far scaturire una pioggia di scintille con la pietra focaia (anche se, avendo con voi un pezzo d’acciaio come la lama di un coltellino da tasca, potete colpire ripetutamente selce, quarzite e pirite e generare scintille con cui dar fuoco, ad esempio, al “char”, un pezzo di stoffa già bruciacchiato in precedenza, ad un fungo o a della corteccia di betulla) : ci sono dei metodi collaudati, alcuni anche molto ingegnosi e stravaganti e sicuramente degni del miglior MacGyver, che vi permetteranno di ottenere un buon risultato:
Il più noto e, probabilmente, anche il più difficile da mettere in pratica, implica la costruzione di un dispositivo, – per così dire -, nel quale si sfrutterà l’attrito tra due elementi di legno (l’evoluzione dei proverbiali bastoncini): per prima cosa dovete procurarvi quella che in gergo viene chiamata “esca”, ovvero del materiale che prende fuoco molto facilmente e che può essere paglia o comunque erba secca (in estate ne troverete in abbondanza), foglie secche, scaglie di corteccia ben asciutta e addirittura lo sterco degli erbivori (non conviene provarci con i “ricordini” del vostro cane…)
Vi servirà poi un pezzo di legno piatto come un’asse e un bastone lungo almeno 40 cm leggermente appuntito ad un’estremità.
Le essenze migliori sono salice e pioppo. Se siete così fortunati da avere questi due pezzi, sappiate che non sarete nemmeno a metà dell’opera: dovrete ricavare un foro nel legno piatto dove inserire la punta del bastone e una sorta di canale di sfogo per la segatura che andrà a formarsi, intagliando un solco a forma di V girata a rovescio tra la circonferenza del buco e il bordo della tavoletta.
E’ ora di sfregare il bastone nel foro, facendolo ruotare tra i palmi delle mani con una pressione costante e senza mai smettere fino a quando non noterete accendersi una fiammella, pena il veder vanificati completamente i vostri sforzi di accendere un fuoco.
A questo punto, prendete la vostra “esca” e mettetela accanto alla piccola fiamma e soffiate con molta delicatezza in modo che prenda fuoco senza spegnersi; trasferite ora il materiale acceso per posizionarlo sotto alla legna che volete bruciare, badando bene a che sia il più asciutta possibile.
Una variante a questo metodo, più facile secondo chi l’ha sperimentata, prevede la costruzione di un arco utilizzando un ramo flessibile di almeno mezzo metro, un pezzo di corda o un laccio da scarpe che, legati alle estremità del ramo lo facciano inarcare. A questo punto, tirate il centro della corda con le dita e, girandolo su stesso, otterrete un anello attraverso il quale farete passare il bastone analogo a quello del metodo precedente, che deve stare perpendicolare al legno piatto con il foro. Ora dovrete far ruotare il bastone muovendo con una mano l’archetto proprio come se steste suonando un violino, mentre appoggerete l’altra all’estremità superiore del bastone per fare pressione, dopo aver messo un pezzo di legno duro o una conchiglia sulla sommità per evitare di farvi male durante le manovre di sfregamento.
Altro sistema antico, ma sempre valido, è quello dell’utilizzo della lente ustoria, che sfrutta il potere del sole, ma che, ovviamente, si può utilizzare solo di giorno e se il cielo non è coperto: se non avete con voi la lente d’ingrandimento di Sherlock Holmes, potrete utilizzare un qualsiasi pezzo di vetro, come un fondo di bottiglia, i vostri occhiali da vista, l’obiettivo di una macchina fotografica reflex… in mancanza di oggetti vetrosi, però, non disperate: potete utilizzare anche un palloncino gonfiabile e, addirittura, un preservativo! Questi ultimi vanno riempiti d’acqua e devono assumere una forma il più possibile sferica. Posizionate ora l’oggetto che avete scelto per fare da lente rivolto verso il sole, ad una distanza di qualche centimetro dall’esca (meglio se si tratta di materiale scuro o addirittura nero, perché cattura meglio la luce solare) e attendete con pazienza che il “raggio laser” naturale faccia il suo dovere.
Si può usare anche il fondo di una lattina di bibita o di birra come lente ustoria, ma va prima lucidato a specchio: per ottenere questo risultato, potete strofinarlo con un pezzo di cioccolato o con del dentifricio!
Infine, potrete creare una batteria di fortuna utilizzando un limone! Oltre al frutto, avrete bisogno di fermacampioni di rame, chiodi di zinco, fil di ferro, fili elettrici ricoperti e un pugno di lana d’acciaio. Infilzate la superficie del limone con 6 fermacampioni, leggermente distanziati l’uno l’altro in modo che le capocchie non si tocchino, a formare una riga nel senso longitudinale dell’agrume; fate poi una riga parallela a circa un centimetro al di sotto, conficcando 6 chiodi di zinco, e avendo cura, anche in questo caso, che non siano abbastanza vicini da entrare in contatto.
Ora prendete i pezzi di fil di ferro ed unite in diagonale il primo fermacampioni della fila con il secondo chiodo, arrotolando le estremità sui rispettivi steli; continuate unendo il 2° al 3°, il 3° al 4°, il 4° al 5° ed il 5° al 6°: in questo modo, rimarranno liberi un fermacampioni ed un chiodo, alle estremità opposte l’uno all’altro e questi due saranno rispettivamente il polo positivo ed il polo negativo della nostra pila al limone. Attacchiamo ora un filo elettrico per ognuno dei due poli, con le estremità scoperte dal rivestimento in plastica e applichiamo le due anime alla lana d’acciaio che, in brevissimo tempo, prenderà fuoco. Alimentiamo ora la fiammella ottenuta con del materiale che brucia facilmente et voilà!
Se proprio non volete trovarvi in queste situazioni da survivor, un piccolo trucco: potete rendere impermeabili i fiammiferi ricoprendoli di smalto per le unghie e ricordarvi di portarli sempre con voi!