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17 Dicembre 2016 17:36

Come avere l’acqua calda

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come avere l’acqua calda

Se qualcuno vi dicesse sarcasticamente “hai scoperto l’acqua calda!”, seguendo i nostri consigli potreste rispondere orgogliosamente di andarne anche fieri!

Sembra scontato, ma per l’uomo moderno non è fondamentale solo avere accesso all’acqua potabile, bensì anche all’acqua calda, necessaria per l’igiene del corpo, degli abiti e della casa. Sempre più spesso, anche nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente, si cercano sistemi alternativi alle caldaie alimentate a gas e, più in generale a combustibili fossili, dei tradizionali impianti di riscaldamento, che provocano l’emissione nell’atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica e ossido di azoto, che contribuiscono non poco all’acuirsi del cosiddetto “effetto serra“.

Per l’aumento delle concentrazioni di particolati nocivi nell’aria, i PM 10, si prendono infatti provvedimenti quasi esclusivamente sul traffico, cercando di limitare la circolazione dei mezzi di trasporto più inquinanti, ma gli impianti termici casalinghi fanno ampiamente la loro parte!

Le alternative ci sono, vediamone alcune:

  • Produrre acqua calda a basso impatto ambientale è possibile, ad esempio, con le caldaie a biomassa, quelle che utilizzano pellet e cippato. Ne esistono di diversi tipi e fasce di prezzo e sono un ottimo sistema per soddisfare il fabbisogno domestico.
  • Altra alternativa è rappresentata dalle pompe di calore, che sfruttano la potenzialità termica già presente negli ambienti in cui sono installate e permettono di produrre acqua calda in maniera indipendente dagli impianti a gas.
  • Ci sono poi le caldaie che funzionano ad elettricità, tramite una resistenza interna: non ci sono bruciatori e non serve la canna fumaria, ma, – va detto -, i costi dell’energia elettrica sono piuttosto elevati, cosa che non rende questa soluzione particolarmente attrattiva.
  • I pannelli solari sono molto più diffusi negli ultimi anni, ma spesso vengono montati comunque in combinazione con impianti a gas, mentre il loro utilizzo esclusivo comporta ancora dei costi di installazione e gestione elevatissimi.

Se invece ci trovassimo nella necessità di avere acqua calda anche “on the road”, come ad esempio per chi fa campeggio con roulotte e camper, oltre alle docce solari da viaggio già in commercio, sono stati escogitati dei sistemi che qualche mente geniale ha messo in rete in forum specializzati: si tratta di installare, ad esempio, un semplice riscaldatore da acquario all’interno del serbatoio dell’acqua del vostro mezzo da vacanza su ruote e di collegarlo ad un interruttore a 220 Volt. Questo escamotage permette di scaldare l’acqua in breve tempo, ottenendo una gradevole temperatura, adatta anche per farsi la doccia. L’unico accorgimento da tenere è quello di assicurarsi che il riscaldatore sia sempre totalmente ricoperto dall’acqua presente nel serbatoio di plastica, essendo studiato proprio per funzionare restando immerso come accade per gli acquari. Va controllato regolarmente e, se necessario, bisogna fare un rabbocco nella tanica affinchè permanga questa condizione ideale.

E’ anche possibile costruire degli ingegnosi impianti fai da te da mettere sul tetto, ad esempio, delle case-vacanza al mare o in montagna, prendendo spunto da quelli presenti nelle spiagge attrezzate, come ha fatto e spiegato sul web Carlo Bertani: occorrono 100 m di tubo in PVC del diametro di 40 mm circa, da arrotolare sul tetto dell’edificio per il quale vogliamo avere acqua calda; questo “ciambellone” va poi ricoperto con un telo di nylon e collegato a due ulteriori tubi, uno di mandata per l’acqua fredda ed uno di ritorno per l’acqua che si riscalderà grazie all’insolazione e che potrà essere utilizzata nell’abitazione. Per fare entrare i tubi in casa, sarà necessario fare un foro del diametro opportuno in una delle tegole di copertura e sigillare lo spazio tra il buco ed il bordo del tubo con la schiuma di poliuretano, per evitare perdite ed infiltrazioni.

Ovviamente, non aspettatevi di fare la doccia prima delle 11.00 del mattino, specie se il vostro tetto non è orientato ad un’esposizione solare ottimale, ma da quell’ora fino alle 21.00 circa, avrete a disposizione almeno 80 litri di acqua calda. Anche in questo caso bisogna essere previdenti e montare un miscelatore tra la mandata fredda e quella calda, poiché quest’ultima può raggiungere anche temperature di 80° durante le ore più calde, cosa che comporterebbe dolorose scottature. Importantissimo anche installare un vaso d’espansione da almeno 8 litri, considerato che, per le leggi della fisica, i fluidi si espandono quando sono sottoposti a calore, più precisamente di 1/273 rispetto al volume iniziale per ogni grado di aumento della temperatura: chi ha costruito e testato l’impianto, ha calcolato che il serpentone di tubo contiene più o meno 80 litri d’acqua, come detto, e con l’aumento della temperatura di 60° gradi per effetto dell’esposizione al sole, il volume dell’acqua si espande per circa 17 decimetri cubi (ovvero 17 litri).

Secondo l’esperienza di Bertani, questo tipo di soluzione funziona e permette un notevole risparmio per le tasche. Perché, quindi, non provare? Il costo del materiale non è proibitivo, visto che arriva a circa 1/8 della spesa da affrontare per installare impianti tradizionali e potreste anche divertirvi nel costruirlo!

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