Tra le specie di insetti che spesso infestano case, cantine, solai, giardini o magari esercizi commerciali – quelli che mettono in vendita generi alimentari sono i locali più esposti -, le cimici non sono le più frequenti (chi ha avuto a che fare con le blattelle germaniche sa di cosa parliamo), ma di sicuro tra le più caparbie e irriducibili. Questo a causa della loro capacità di occultare le proprie tane e di vivere nell’oscurità, oltre all’attitudine a muoversi rapidamente, senza dare punti di riferimento. Eppure, prima di ricorrere a un’impresa di disinfestazione professionale (l’unico rimedio garantito al 100%), si possono tentare alcuni sistemi naturali – o artigianali, se vogliamo – per risolvere il problema praticamente a costo zero.
Le cimici non sono particolarmente resistenti ai veleni per insetti (anche quelli generici). La difficoltà maggiore risiede nell’attirarle in trappola, perché come tutti le specie di insetti infestanti, anche le cimici hanno imparato a essere diffidenti e a muoversi solo quando l’uomo non appare all’orizzonte. Eppure, esistono delle sostanze che, opportunamente piazzate in luoghi strategici (in genere, in prossimità di luoghi dove si cucina e/o si conserva del cibo, negli anfratti più bui, negli interstizi anche sottili, come uno spazio di decimi di millimetro all’interno della montatura di un mobile), funzionano come un irresistibile richiamo, rendendo questi animaletti estremamente prudenti degli imprevedibili temerari. A loro rischio e pericolo.
La farina fossile è un insetticida naturale assolutamente atossico, che funziona per le cimici come per molte altre specie di insetti. Basta spargerne qualche manciata nelle zone in cui le apparizioni sono più frequenti, e non appena le cimici vi passeranno sopra ne resteranno intossicate. L’olio di neem, al contrario, va spruzzato direttamente sulle piante aggredite dalle cimici: inibirà il senso di appetito degli insetti, inducendoli a lasciarsi morire di fame. Se si vuole radunare le cimici in un punto, per poi sterminarle, bisogna considerare che la presenza di piante e di calore è per loro una fortissima attrattiva.
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