Il gioco di società che fa impazzire milioni di appassionati, in Italia e non solo: signore e signori, il fantacalcio.
Ha milioni di appassionati e praticanti (inteso più in senso “religioso” che sportivo) in tutto il mondo, e l’Italia come patria d’elezione.
È il fantacalcio, il gioco di società per il quale si rompono fidanzamenti, rinviano appuntamenti di lavoro, riscrivono le coordinate delle proprie abitudini. Sfruttando l’andamento del campionato, il fantacalcio offre la possibilità di costruire la propria squadra, determinare partita dopo partita la formazione e sfidare gli avversari cercando di superarli in strategia e intuizioni.
Il funzionamento del gioco è relativamente semplice. Si parte grossomodo a inizio campionato (settimana più, settimana meno) con la famosa-famigerata asta: ciascun giocatore ha un budget prefissato (di solito uguale per tutti, ma sono previste variabili: ad esempio una maggiorazione determinata dalla posizione in classifica del campionato precedente) per comporre la propria rosa, cercando di offrire più degli altri per i giocatori più appetiti senza tuttavia prosciugare il fondocassa.
Oppure investendo su possibili “sorprese” del campionato, magari valutate inizalmente pochi crediti.
Una volta completata la costruzione della squadra ed elaborato il calendario, il fantacalcio entra nel vivo. I vari contendenti sono chiamati a schierare, di volta in volta, la formazione che ritengono la migliore possibile.
Il punteggio viene elaborato in primis facendo la media matematica dei voti emessi dai principali quotidiani sportivi (o da altri quotidiani: anche questo è un parametro lasciato a discrezione del gruppo di giocatori), ma a concorrere al risultato finale intervengono numerosi fattori: gol segnati dai singoli calciatori, gol incassati dal portiere, rigori parati dallo stesso, cartellini gialli e rossi.
Uno dei bug più discussi del gioco – almeno nella sua versione più consolidata – risiede, in genere, nella stretta dipendenza dal gol: ne consegue che, ad esempio, un difensore non eccezionale ma che trova la porta con una certa frequenza possa essere preferibile a un difensore di spessore internazionale ma che segna poco.