Categorie: Video imperdibili
|
31 Dicembre 2016 21:40

Cosa sono siliconi e parabeni

Condividi

cosa sono i siliconi

Siliconi e parabeni: sostanze utilizzate nella cosmetica, nei prodotti della toeletteria, della cura della persona e del make up che possono essere nocive per la salute dell’organismo umano

Siliconi e parabeni sono sostanze molto utilizzate nella cosmetica (saponette, creme, shampoo, burrocacao, lucidalabbra, fondotinta) che reperiamo sugli scaffali delle saponerie e delle profumerie. Tra chi è “colpevolista” e chi “innocentista” sull’utilizzo di queste sostanze nei prodotti di toeletteria e di make up che possano essere nocive sulla salute dell’organismo umano, si deve comunque fare assolutamente chiarezza su cosa siano e da cosa derivino. A voi la scelta se farne uso o meno, l’importante è che si legga sull’etichettatura riportata sulla confezione del prodotto acquistato tutta la lista di ingredienti contenuti nel prodotto di igiene o di trucco. La presenza o l’assenza di essi è certificata dall’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) per ogni referenza commerciale, la lista di ingredienti riportata sul retro del packaging elenca le sostanze contenuti in ordine decrescente, nel senso che i primi ingredienti riportati sono quelli più presenti, mentre quelli verso il fondo dell’elencazioni sono quelli le cui quantità vanno a scemare.

Definizione di siliconi: “composti artificiali che non si trovano in natura, a base di silicio, hanno proprietà idrorepellenti, antistatiche e sono duttili, resistono ad alte temperature e al tempo. Non penetrano nella pelle e nei capelli, occludono i pori formando una patina che crea un effetto apparentemente straordinario, patina che non permette alle sostanze benefiche di essere assorbite da pelle e capelli, che si disidratano sempre di più”. Lo strato superficiale che i siliconi formano non consente neppure alle sostanze dannose di penetrare nell’organismo, così pure i raggi ultravioletti sono inibiti. Tuttavia i siliconi non sono bio-degradabili ed inquinano l’ambiente; i più comuni sono: dimethicone, cyclopentasiloxane, dimethiconol, trimethylsiloxysilicate, quaternium 80. C’è da chiedersi perché le case cosmetiche utilizzino abbondantemente i siliconi nei prodotti di cosmetica, di igiene e di cura della bellezza.

Riportiamo le parole della Dottoressa Valeria Acampora, Medico Chirurgo estetico: “I siliconi di più recente produzione, economizzano la produzione in quanto possono essere lavorati a freddo; inoltre, sono idrorepellenti e ben scorrevoli, rendendo, quindi, meno untuosi e appiccicosi unguenti e creme da massaggio. Le emulsioni siliconiche non irrancidiscono, non irritano e sono prive di tossicità. Per questi motivi possono trovare impiego anche nei paidocosmetici (cosmetici per bambini). Molte preparazioni cosmetiche hanno ricevuto notorietà e fortuna grazie all’impiego di questi prodotti. Infatti, grazie alle loro caratteristiche chimiche, una volta applicati sulla cute, generano una piacevole sensazione di “pelle vellutata”.

Con l’utilizzo costante e quotidiano di creme per il viso contenenti siliconi, a lungo, possono provocare secchezza della pelle ed occlusione dei pori? “I siliconi possono essere utilizzati, in ambito cosmetico, proprio come agenti idratanti. Essi agiscono mediante un meccanismo di idratazione indiretta, ovvero creano un film, sulla superficie della pelle, in grado di trattenere l’acqua, impedendone l’eccessiva evaporazione. Tuttavia, essendo sostanze altamente idratanti, non vanno utilizzate in modo improprio o eccessivo perché potrebbero inibire il meccanismo fisiologico di idratazione cutanea. Per quanto riguarda, invece, i punti neri o comedoni aperti, essi sono dovuti all’accumulo, all’interno dei follicoli piliferi, di sebo, cheratina e microrganismi. Pertanto, sono le sostanze oleose, come ad esempio gli idrocarburi (tra cui la sopra citata vaselina) che potrebbero, a seguito di una loro azione prolungata, otturare gli osti pilo-sebacei e determinare la comparsa di comedoni. Tuttavia, anche queste ultime sostanze, non sono affatto da evitare. Esse possono apportare benefici alla pelle se utilizzate in modo appropriato, ovvero quando ve ne è l’indicazione e sulla giusta tipologia di cute. Per i motivi appena enunciati, è opportuno rivolgersi al Medico Estetico al fine di ottenere una corretta prescrizione cosmetologica per il proprio tipo di pelle e per le sue eventuali problematiche”, fa notare la Dottoressa Acampora.

E per quanto concerne a biodegradabilità dei siliconi ed il loro impatto sull’ambiente, la Dottoressa fa notare che “i derivati siliconici non sono biodegradabili. Tuttavia, non è detto che un ingrediente cosmetico di origine Vegetale sia più sicuro in termini di impatto per l’ambiente (dalla produzione allo smaltimento). Esemplare è il caso dell’ossido di zinco, considerato un filtro solare fisico “ecologico” e migliore dei cosiddetti filtri chimici. In termini di impatto ambientale sul sistema marino è, ad esempio, una sostanza altamente dannosa. Pertanto, fondamentale è l’impegno, da parte delle istituzioni, a gestire e monitorare nel tempo, l’impatto ambientale di tutte le differenti tipologie di prodotti cosmetici”.

Per quanto concerne i parabeni, essi sono “una classe di composti organici aromatici, di cui fa parte l’acido 4-idrossibenzoico, chiamato anche acido para-idrossibenzoico, sinonimo da cui prendono il nome, suoi sali ed esteri. Sono stati individuati per la prima volta come antimicrobici da Sabalitschka nel 1924. Per la bassa tossicità acuta e cronica (la dose letale (LD50) di butilparaben è circa 5 g/kg peso corporeo) e la bassa dose a cui inibiscono la crescita microbica (MIC) sono utilizzati da oltre 70 anni come conservanti nell’industria cosmetica, farmaceutica e alimentare con funzione battericida e fungicida. Sono presenti in diverse formulazioni di cosmetici e farmaci sia per uso topico che parenterale. Alcuni parabeni trovano impiego come additivi alimentari. Commercialmente sono considerati parabeni solo gli esteri dell’acido 4-idrossibenzoico, anche se nelle norme che regolano i conservanti cosmetici sono inclusi anche l’acido stesso ed i suoi sali”. Molteplici le controversie ed i dibattiti in merito all’utilizzo dei parabeni nell’industria della cosmetica ma le tesi e le credenze avanzate in questi anni sono ancora senza fondamento scientifico: è il caso dell’utilizzo delle creme e lozioni che agevolano ed accelerano il processo di invecchiamento dell’epidermide.

I più letti

';

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi.