Tra febbraio e marzo, in prossimità dell’equinozio di primavera lo spettro delle luci dell’ Aurora Boreale appare nella manifestazione più spettacolare di se stesso, scagliandosi in un cielo polare più nero e gelido che mai. È questo il picco in cui culmina e termina la stagione delle Aurore Boreali, iniziata a settembre.
Si tratta un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre che ha luogo durante esplosioni ed eruzioni solari importanti, quando il Sole proietta nell’atmosfera e verso la Terra quantità ingenti di particelle. È l’interazione tra queste ultime e il campo magnetico terrestre a sprigionare lo spettacolo che attira nel Nord Europa così tanti viaggiatori: protoni ed elettroni di origine solare eccitano gli atomi della ionosfera terrestre i quali, al momento di diseccitarsi, emettono raggi luminosi di svariate lunghezze d’onda. Ne derivano, a circa 100 km di altitudine, bande luminose, gli archi aurorali, mutevoli nella forma e nel colore (i principali sono verde, rosso, azzurro).
Le aurore prodotte dagli elettroni sono osservabili a occhio nudo, preferibilmente tra le nove di sera e l’una di notte e con il cielo limpido, mentre per quelle provocate da protoni è necessario l’impiego di strumenti specifici. Durante il proprio ciclo di 11 anni, il Sole accresce la propria attività fino al punto in cui l’aumento delle tempeste magnetiche si riflette per effetto diretto in un incremento delle Aurore Boreali.
Nell’agosto del 2016, una tempesta solare nel Nord Europa ha regalato a tanti visitatori spettacolari Aurore Boreali, anche a basse latitudini. Per poter assistere nuovamente a fenomeni di questa intensità sarà necessario attendere il 2025.
Le Aurore Boreali sono maggiormente visibili in vicinanza del Polo, ma non esclusivamente nell’immediata prossimità. Per gli abitanti della Norvegia settentrionale, l’Aurora Boreale è parte del paesaggio quotidiano, come lo sono la neve, i monti aspri e i porti, ma questo non impedisce che costituisca anche fonte di ispirazione per arti figurative, leggende e miti locali.
In Finlandia, sono consigliati i luoghi più a nord, in alcuni dei quali il suono di un allarme scandisce l’inizio dell’Aurora. Esiste addirittura “Aurora Wow!”, il servizio dell’istituto meteorologico finlandese che informa in tempo reale appena si verificano le condizioni adatte alla formazione delle Aurore.
I punti di osservazione migliori, spesso colline o laghi, non possono prescindere da due condizioni: il buio e il freddo gelido. Per questo alcuni punti strategici sono attrazzati con igloo di vetro da cui assistere comodamente allo spettacolo.
Abisko, in Svezia, con il suo microclima e il cielo perennemente limpido, è probabilmente l’angolo di mondo più privilegiato da cui ammirare l’Aurora Boreale. La città è anche sede di un importante centro per lo studio delle Aurore Boreali, l’Aurora Sky Station, situato a 900 metri di altezza su una montagna raggiungibile tramite seggiovia.
In Islanda, in condizioni di scarsa luce lunare e temperature basse, l’Aurora Boreale è avvistabile già da agosto. Le Aurore possono manifestarsi in tutta l’isola, ma esiste un osservatorio privilegiato: il Pingvellir National Park, fuori Reykjavik. La stagione si protrae fino ad aprile, e gli orari di avvistamento spaziano dal tramonto all’alba. È proprio in corrispondenza di quei due momenti specifici che locali e turisti affermano di essersi scoperti sopraffatti dalla bellezza e potenza dell’evento.
Le Aurore scozzesi sono visibili solo per pochi minuti, tendenzialmente nelle ore più oscure della notte, ma senza restrizioni per quanto riguarda la latitudine. Tutto ciò che occorre è un cielo limpido e sereno, una postazione abbastanza elevata in altitudine e dove l’inquinamento luminoso sia ridotto al minimo.
Per trovare un punto che risponda a tutti questi requisiti non è nemmeno necessario uscire dalla capitale: la cima alla collina di Calton Hill, a Edimburgo, consente di abbinare questa esperienza unica alla vista panoramica dell’intera città dall’alto.
In Groenlandia, le luci con sembianze di drappi svolazzanti o di una moltitudine di sfavillanti raggi che hanno origine in un medesimo centro possono essere ammirate tutto l’anno, sempre a condizione che il cielo sia limpido e scuro. Anche qui, il fenomeno prende forma a circa 100 chilometri di altitudine e i migliori punti da cui osservarlo sono Kulusuk e Ammassalik.
L’Alaska dispensa Aurore Boreali durante tutto l’anno e su tutto il territorio, ma specialmente a nord. Qui infatti si dirigono in inverno i ‘fan’ più accaniti dell’Aurora, viaggiatori da tutto il mondo alla ricerca delle luci più colorate e intense che il Nord possa offrire. Fairbanks, località tra le più settentrionali e con le notti più lunghe, ha incrementato di recente e in modo esponenziale i guadagni derivanti dalle sistemazioni per il pernottamento. Si segnalano anche i luoghi di Yukon, Anchorage e Denali. Mappe affidabili sulla posizione dell’Aurora sono disponibili sul sito della National Oceanic and Atmospheric Administration anche se, purtroppo, la possibilità di assistere ad un’Aurora Boreale dipende più dalla fortuna che da calcoli matematici.
In Russia, e speficicamente nel nord della nazione, si hanno molte possibilità di ammirare l’Aurora Boreale. Le Aurore russe sono probabilmente quelle che regalano il maggior numero di colori in contemporanea e l’effetto ottico di un cielo repentinamente rischiarato da enormi fasce luminose.
Dall’arcipeago delle Isole Faroe, in Danimarca, si ammirano Aurore composte quasi interamente di raggi verdi.
Infine, il Canada annovera tra le mete dei ‘cacciatori’ di Aurore Boreali l’area che va dal Lake Superior in Ontario e arriva sino alla tundra del Nord e la cittadina di Whitehorse, in terriotorio Yukon.
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