Ecco alcuni accorgimenti che ci aiuteranno a rimanere svegli alla guida con piccoli gesti o comportamenti che possono salvarci la vita.
Sapere come rimanere svegli alla guida e conoscere i metodi giusti per evitare i classici colpi di sonno può salvarti la vita.
Si sa che la sonnolenza alla guida è una delle prime cause di mortalità per incidenti. Un cattivo sonno può farci distrarre, ridurre la nostra reattività e diminuire i nostri riflessi.
Mettersi alla guida in preda alla sonnolenza è un atto sconsiderato che può mettere a repentaglio la nostra vita e quella degli altri.
Sapere come rimanere svegli alla guida e conoscere gli stratagemmi giusti per evitare il colpo di sonno può, dunque, salvarci la vita. Alcuni rimedi che comunemente si pensa siano efficaci in realtà non lo sono per niente. Fermarsi in una piazzola di sosta per sgranchirsi le gambe, masticare un chewing gum, alzare il volume dell’autoradio, parlare o cantare oppure tenere il finestrino aperto per raffreddare l’aria in realtà servono a ben poco.
Più sensato è invece fermarsi in un autogrill per bere un caffè, anche se l’efficacia della caffeina come antidoto contro il sonno è limitato nel tempo (dura al massimo un paio d’ore). E’ consigliabile trovare un luogo dove riposare almeno per mezzora.
Una piccola pennichella salutare può farci recuperare i riflessi e metterci in condizione di tornare a guidare limitandone i rischi. Sfidare il sonno è la strategia più autolesionistica che si può mettere in atto. E’ sempre meglio adottare soluzioni preventive e non estemporanee.
Evitiamo assolutamente l’alcol e facciamo attenzione ai farmaci che assumiamo che possono causarci sonnolenza, come determinati ansiolitici o antiallergici. Evitiamo, almeno che non sia strettamente necessario, di metterci alla guida di notte perchè riteniamo che la ‘partenza intelligente’ sia quella che facciamo quando le strade sono meno frequentate.
Anche mettersi alla guida dopo un pranzo o una cena abbondante non è consigliabile. La digestione tende a concentrare la circolazione nell’apparato digerente, riducendo l’apporto di sangue al cervello, con conseguente calo di concentrazione.
